I cementi vetroionomerici (GIC) resistenti all’usura, come RIVA SELF CURE, possono essere utilizzati come materiali da restauro indipendenti purchè le cuspidi circostanti non siano indebolite e non vi siano stop centrici sulla superficie occlusale. Tali preparazioni includono generalmente cavità occlusali da piccole a medie e restauri a tunnel.
Nei casi di preparazioni di cavità in cui le cuspidi sono indebolite o in presenza di stop centrici sulla superficie del materiale da restauro, è possibile utilizzare la famosa tecnica a sandwich, descritta per la prima volta da John McLean negli anni ’70. L’idea era quella di sostituire la dentina con cemento vetroionomerico e lo smalto con resina composita.
Uno degli svantaggi di questa tecnica era costituito dalle deboli forze di legame createsi fra il cemento vetroionomerico e la resina composita quando il vetroionomerico appena polimerizzato veniva mordenzato con l’acido fosforico e il composito applicato su di esso.
Questo difetto può essere ovviato grazie alla tecnica di co-polimerizzazione in cui il cemento vetroionomerico modificato con resina è utilizzato come agente adesivo intermedio fra il cemento vetroionomerico (polimerizzato o no) e la resina composita. Di qui il nome co-polimerizzazione.
La forza di questo legame è difficile da determinare in quanto alcuni campioni vanno inevitabilmente incontro a frattura, come risultato della fallita coesione del cemento vetroionomerico.
La decisione di mordenzare un dente con acido fosforico oppure condizionare la superficie con acido poliacrilico non è facile.
Sebbene si affermi che l’acido fosforico rimuova i materiali dalla superficie della dentina per consentire l’adesione, un’applicazione di acido fosforico per 5 secondi determina:
Quando la fotopolimerizzazione ha inizio, si verifica una sequenza di eventi:
Diversamente dalla resina composita, il cemento vetroionomerico, oltre ad eliminare la sensibilità post-operatoria, aderisce chimicamente alla dentina cariata remineralizzandola.
L’adesione con la dentina crea un legame meccenico ad elevato stress con una superficie biologicamente attiva.
La CO-POLIMERIZZAZIONE produce un’adesione chimica tra il GIC e la resina composita e crea un legame con assenza di stress a livello dell’interfaccia del restauro.
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